L’approccio comunicativo-funzionale
Lo studio di una lingua straniera si differenzia dalle modalità di apprendimento della lingua madre e comporta complessi problemi di analisi scientifica, di impostazione metodologica e di tecnica didattica. Si tratta di un insieme di processi articolati attraverso una varietà di interventi e di attività.
La comunicazione nella sua complessità comporta:
- una conoscenza del codice, competenza linguistica, quale prerequisito indispensabile, ruolo centrale, ma non separabile dagli usi che ne vengono fatti;
- una conoscenza dell’uso del codice, competenza comunicativa, che non si limita al puro e semplice scambio di messaggi standard, ma declina la comunicazione in rapporto a situazioni concrete e fa uso anche di codici non verbali;
- una conoscenza del sistema di valori, rapporti sociali e socioculturali tipici della cultura in questione, competenza interculturale.
Un progetto educativo globale, infatti, ha il compito di favorire una comparazione interculturale e interlinguistica, come richiamato costantemente dalle indicazioni del College Board.
La diffusa consapevolezza del valore dell’approccio funzionale-comunicativo ci ha indirizzato su linee di ricerca in cui la comunicazione occupa un posto di rilievo.
La competenza comunicativa, infatti, non si risolve esclusivamente nell’acquisizione di conoscenze tecniche, ma consiste nel pieno soddisfacimento di bisogni relazionali e psicologici che attivano le motivazioni all’apprendimento, componente affettiva.
Le funzioni comunicative attivate
Le funzioni linguistiche che vengono attivate, rinforzate e consolidate sono alla base di una facile e immediata comunicazione. L’efficacia dell’uso della lingua straniera offre la possibilità di esprimersi e comprendere la comunicazione e di vivere in un contesto che richiede interazione e comprensione delle problematiche sociali e culturali che sottendono a ogni contatto e relazione umana.
L’obiettivo di una comunicazione fluente e adeguata, che è stato certamente perseguito negli anni precedenti, trova nel Progetto il suo consolidamento in vista anche della prova di esame da sostenere.
Non si tratta di formule o di percorsi grammaticali applicati alla comunicazione, da ricordare o testare, ma di un comunicazione che si avvale di quanto “metabolizzato” nel corso degli anni che consente di sviluppare pensieri e idee.
Cercare di ottenere/persuadere:
- suggerire un’azione
- chiedere o invitare di fare qualcosa
Dissuadere:
- avvertire di non fare qualcosa
- istruire, dirigere gli altri nel fare qualcosa, proporre, invitare, ordinare, imporre, chiedere di tacere, chiedere di ripetere.
Socializzare:
- formule di cortesia, salutare, presentare/ rsi essere presentati, ringraziare, scusarsi
- lasciarsi
- attirare l’attenzione
- felicitarsi, rallegrasi, lamentarsi, compiangere
Esprimere o ricercare atteggiamenti intellettuali e morali:
- esprimere accordo/disaccordo, capacità/ incapacità, certezza/incertezza
- rimpianto, indifferenza, gradimento, non gradimento, approvazione/apprezzamento, disapprovazione
- negare qualcosa
- accettare/declinare offerta o invito
- offrirsi di fare qualcosa
- dare /chiedere permesso
Esprimere emozioni personali:
- positive: piacere, soddisfazione, sorpresa, appagamento, meraviglia, ammirazione, fascino, affetto, amore, preferenze, desideri…
- negative: fastidio, dispiacere, insoddisfazione, ansietà, preoccupazione, delusione…
Dare e ricevere informazioni fattuali:
- identificare/denominare, descrivere, riferire/narrare, enumerare
La struttura ciclica dell’apprendimento
La struttura “ciclica”, a spirale, sulla quale si fonda il Progetto, è un modello che consente allo studente di tornare più volte su un certo aspetto della lingua, di utilizzare in contesti diversi una funzione linguistica, oppure di usare più funzioni in uno specifico contesto, tramite “revisioni” e integrazioni che permettono di riesaminare e arricchire ciò che è già stato acquisito.
Realizza un curricolo di educazione linguistica, strutturato in forma ciclica per la varietà delle proposte didattiche e per la scansione graduata nel tempo, accompagnata da “riprese” di temi, obiettivi e funzioni a livelli di competenza più elevati. Si coniugano la novità con le conoscenze pregresse, in modo da produrre acquisizioni progressive che vanno a riorganizzare continuamente il campo cognitivo, attraverso una rete concettuale sempre più articolata.